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L'Accademia Europea delle Scienze |
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Ricerca scientifica e tecnologica; alta formazione artistica e musicale. L'Accademia Europea delle Scienze è sorta il 19 dicembre 2005. Ha sede virtuale a ROMA ed opera per via telematica.
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Mario Paone nato a Lecce il 23 luglio 1941, allievo dei Proff.ri Pietro ONIDA e Federico CAFFÈ si è laureato a 21 anni in Economia nell'Università La Sapienza di Roma, relatore il Prof. Gabriele PESCATORE, Presidente del Consiglio di Stato. Durante i suoi studi collaborò con l'ANSA, la “Tribuna del Salento” e “Terra d'Otranto”. Coniugato con Fracella Lucia Claudia ha due figli: Maria Olga e Antonio. Ha iniziato ad insegnare a 24 anni. Ordinario di Ragioneria e Tecnica nell'I.T.C. Statale “ O.G.Costa ” di Lecce, ha conseguito nel 1968, la Specializzazione in Discipline Bancarie (PhD) nell'Università La Sapienza di Roma con voto unanime della commissione giudicatrice composta dai Proff.ri Carlo MERLANI, Oddone FANTINI, Carlo FABRIZI, Amedeo GAMBINO, Mario STOLFI, Giuseppe MURÈ, Ubaldo PROSPERETTI, Giacomo ACERBO, Bruno de FINETTI, Francesco PARRILLO, Gaetano STAMMATI e Guido CARLI, conseguendo la dignità di stampa, della tesi: “ L'adeguamento delle strutture bancarie alle esigenze di credito ”. Dottore Commercialista e Revisore dei Conti dal 1965, è stato Assistente di Economia Aziendale del Prof. Aldo AMADUZZI nella Facoltà di Economia dell'Università di Genova; Consulente di top manager di grandi società e Consigliere di Finanza Internazionale dell' OPEC (Organization of Petroleum Exporting Countries), ha svolto importanti incarichi per conto dell'Amministrazione della Giustizia, del Tesoro e della Corte Costituzionale presso la quale è stato, dal 1971 al 1973, Consigliere del Presidente Prof. Giuseppe CHIARELLI. Giudice Tributario d'Appello presso la Commissione Tributaria Regionale di Bari; Editore e Direttore Responsabile del periodico “Il Notiziario Rassegna dell'Istruzione”; ha fondato la “Collana di Studi Bancari” cui aderiscono molti Organismi Internazionali, Ambasciate, Agenzie, Centri di Ricerca, Accademie, Alti Comandi Militari e Ordini Professionali. Nel 2002 ha ricevuto la Medaglia d'Oro della Fondazione Nuove Proposte istituita con l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e ha ottenuti numerosi altri premi e attestati da parte della Banca d'Italia e da diversi Istituti di Credito italiani e stranieri, tra i quali il Dipartimento di Stato Americano e dell' U.S.I.S. (United States Information Service). Titolare di “Politica Economica Industriale Europea” nella Scuola di Perfezionamento in Studi Europei dell'Università La Sapienza di Roma; è stato professore: di “Tecnica di Borsa” nelle Facoltà di Economia dell'Università di Lecce e Benevento; di “Organizzazione Aziendale” nell'Università di Bari e Taranto. Ha tenuto conferenze in organi specialistici, come l'INEA (Istituto Nazionale di Economia Agraria), l' ICE (Istituto per il Commercio Estero), l' ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale), la Scuola Tributaria Centrale “Ezio Vanoni”, e sedi istituzionali come il SISDe (Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Democratica) e nei Corsi di Specializzazione e Dottorato di Ricerca in Diritto Processuale Tributario Applicato. Nel 2004 è stato insignito dal Ministero dell'Interno di un attestato di “Pubblica Benemerenza al Merito Civile”. Dal 10 dicembre 2003 è Rettore della Libera Università Internazionale per la Ricerca Scientifica di Roma e dal 19 dicembre 2005 è Presidente dell' European Science Academy di Roma. |
PRESIDENTE
Prof. Mario Paone Home page: www.aes-roma.it Tel. 0039 330 329848
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“COLLANA DI STUDI BANCARI” Fondata e Diretta daMARIO PAONE
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* La Libera Università Internazionale per la Ricerca Scientifica e l' European Science Academy,
ricordano il Presidente della Corte Costituzionale
GIUSEPPE CHIARELLI
“ La vita di Giuseppe Chiarelli, insigne giurista è stata intensamente trascorsa nello studio
e nell'insegnamento, che sono state le sue attività predilette, ma anche le qualità che
hanno fatto grande il suo nome di giurista e specchiato esempio di maestro.
Sembra, la sua, la vita di un italiano di tempi remoti, tanto che fu e rimase esemplare
per civiche virtù, per l'eccellenza morale, per acutezza d'ingegno, robustezza di dottrina
e distinzione familiare, esente da quei guasti che oggi appaiono contagiare tutti.
Dotato di una coscienza morale che, tanto alta quanto sofferta, egli aveva ricevuto
alla scuola del padre ANGELO RAFFAELE che fu, come lui, illustre formatore di vita.
Giuseppe Chiarelli si distinse giovanissimo tra i coetanei della sua generazione per la profonda
maturità della cultura, che tornava a vanto dei suoi maestri del liceo barese “Domenico Cirillo”
– Francesco Saverio Nitti ed Angelico Tosti Cardarelli – e per l'intrepido amore della libertà che,
ventenne, sulla rivista barese di PIETRO DELFINO PESCE “Humanitas”, gli fece comporre
roventi articoli contro i violenti che, mandanti o sicari, avevano spento, in
GIACOMO MATTEOTTI, la voce più squillante dell'opposizione al fascismo.
Laureatosi a ventidue anni in giurisprudenza allo Studium Urbis, passò
agli atenei di Camerino, Perugia e Roma, docente di Diritto amministrativo,
Legislazione del lavoro e Istituzioni di diritto Pubblico.
La serietà del magistero e l'originalità del suo pensiero sul concetto di diritto
come un ente a priori rispetto all'istituzione e come ordine e misura , sullo stato di diritto,
la cui attività non “ sarebbe feconda se tra i suoi scopi non fosse compreso quello di assicurare
a ciascuno la possibilità di raggiungere forme di vita superiore, nell'armonica organizzazione
di una società produttiva ”, sui problemi del diritto del lavoro – di cui egli è stato maestro
tra i più autorevoli – non fecero di Chiarelli il teorico lontano e distante dai problemi della
nostra vita, ma sublimarono il suo fascino umano che conquistava, tanto amabili erano quelle
doti di semplicità, affabilità, garbo e simpatia che possedeva ed esprimeva in modo mirabile.
Era nato per insegnare, per stare in mezzo ai giovani con l'efficacia che la sua dottrina
sapeva suscitare, con l'umana cordialità che lo faceva amare, con quello splendore
intellettuale che i grandi educatori biografati da Plutarco ebbero a trasmettere.
Sereno, forte e mite, fu maestro incantevole per i tanti discepoli, me compreso, che seguirono
le sue lezioni e non solo quelle, alla facoltà romana di economia e commercio
- allora ubicata a Piazza Borghese -, (di cui Chiarelli fu preside, dal 1952 al 1961),
perché i riconoscimenti che su di lui si posarono egli li considerò come i premi di
un'attività che, più di tutte, gli era caro coltivare, l'insegnamento, e che estendeva ai suoi
uditori, che sapeva trasformare da allievi a collaboratori della sua fatica.
Non insuperbì mai per alcuno dei tanti segni di onore che, pesati su di lui,
dalla sua persona, parvero ricevere, più che conferire prestigio.
Fu tra coloro che prepararono il codice civile e di rito civile, membro del
Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, docente itinerante, come un antico
maestro del diritto italiano, fuori dalla penisola, a S. Paolo, a Montevideo, a Rio de la Plata,
avvocato, cassazionista, rappresentante della scienza giuridica italiana in numerosi
congressi internazionali, cittadino insignito di medaglia d'oro quale benemerito della scuola,
autore di centinaia di scritti sui problemi della teoria generale del diritto e del Diritto Pubblico
e del Lavoro, giudice prima, dal 1961 e poi presidente, dal 1971 della Corte Costituzionale;
ma fu soprattutto – e tale io lo ricordo – un uomo buono, semplice, schivo da pubblicità
e da esibizioni, alieno dal sentire e dal portare convinzioni diverse da quelle che erano
il tesoro della sua immensa spiritualità che gli aveva fatto dire, educando gli italiani al
culto della libertà, che “ uno Stato il quale per elevato che sia il fine a cui tende ” rinneghi
le “ garanzie del Diritto, rinnega la propria essenza stessa ”; che
“ la massima autorità non coincide mai con il massimo arbitrio ”
e che nell'ambito dell'ordinamento dello Stato va tenuto fermo
“ il principio delle pubbliche responsabilità alle quali a nessuno è dato sottrarsi ”.
Massime che sono il commento più eloquente ed essenziale dell'eccezionale
statura di questo eminente giurista pugliese.
Oratore efficace e suadente, conversatore affascinante, Chiarelli, coltissimo, pur oltre
l'applicazione agli studi giuridici, che di solito non consente evasioni intellettuali,
conobbe in modo ineguagliabile l'arte di esprimere il suo pensiero comunicando,
anche brevemente, con umili e dotti, perché la sua umanità era quella,
naturalmente cristiana, che per tutti ha voce, espressione e risposta.
La sua vita egli l'ha vissuta come un saggio antico, tra molti libri, con pochi amici,
che al pari dei molti allievi lo adoravano, accanto alla diletta sposa,
ch'è stata l'ideale compagna dei suoi anni, donna LUISA, così com'egli è stato,
pur da preside e da presidente, soltanto il sorridente don PEPPINO, lieto del figlio RAFFAELE,
come di lui maestro di diritto, amabile nonno per le due nipotine che con lui
dividevano i riposi a Martina Franca, a Tivoli, a Carzeto di Soragna.
Amatissimo della Puglia e della sua storia, come del suo avvenire, Chiarelli è stato,
come MICHELE DE PIETRO, tra i pugliesi, che più prestigiosamente hanno illustrato
la nostra terra con il pensiero giuridico e con la nobiltà della vita.
Bari e la Puglia non hanno mancato di onorare in Chiarelli il figlio geniale e il testimone,
mai emigrato, di cultura, da quei segni di riconoscenza tante volte espressi – basti, per tutti, ricordare
la solenne cerimonia di omaggio che l'Università di Bari, rettore ERNESTO QUAGLIARELLO, gli rese,
il 27 gennaio 1973, quando FRANCESCO MARIA de' ROBERTIS, preside della Facoltà di Giurisprudenza,
offrì a Giuseppe Chiarelli il primo dei volumi di “ Studi di Storia Pugliese ” (che formano la più imponente
collectanea di storia regionale che fin qui sia stata concepita ed attuata), con questa motivazione:
“ Onorando Giuseppe Chiarelli, noi offriamo alla Gente di Puglia, in suo nome e a suo maggiore
gradimento, un corpus historicum di inconsueta vastità e di rara suggestione ”.
Chi assegnava questi attestati provava la consapevole soddisfazione che, rendendoli,
ben operava, perché a quel modo si riconosceva pubblicamente la virtù di un tanto nobile uomo.
Nessuno mi è stato più amico di Chiarelli e nessuno lo sarà mai; lo ricordo con immutato affetto
ed infinita nostalgia per averlo avuto come maestro – Mario Paone ”
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* L'European Science Academy e la Libera Università Intemazionale per la Ricerca Scientifica,
che ho l'onere di guidare, ricordano e rendono omaggio, al Generale dei CarabinieriGIULIO GRASSINI
PRIMO DIRETTORE DEL SISDE
Servizio Informazioni per la Sicurezza Democratica“ Straordinario esempio di generosa dedizione alle Istituzioni, dalla lunga e luminosa carriera.
Ufficiale integerrimo, dall'assoluta indipendenza, autorevolezza e versatile ingegno,
dall'encomiabile dirittura morale e dall'incessante spirito di servizio,
sempre pronto ad infondere fiducia e sempre schivo a mostrarsi.
GIULIO GRASSINI, Direttore del SISDE dall'equilibrio non comune e
da una geniale magia intuitiva, affermava con fermezza:
« Mai credere a tutto quello che si dice : altrimenti non si troverà mai niente.
Più che cercare, bisogna trovare. Non si può prevenire se manca la segretezza.
Per prevenire bisogna proteggere le informazioni.
Se i servizi segreti lavorassero alla luce del sole : e non nell ombra, non sarebbero segreti.
Il silenzio è la regola dei servizi. Un servizio d'intelligence che voglia operare nella
massima trasparenza e correttezza non sarà mai efficiente ».
Le Sue regole di comando, determinate da felici intuizioni prospettiche,
furono, dopo di Lui, seguite da altri autorevoli investigatori quali:
EMANUELE DE FRANCESCO, VINCENZO PARISI e FERDINANDO MASONE.
La storia di ognuno di noi è ricca di eventi, di decisioni, di pensieri; non avrei mai immaginato,
dopo la laurea in economia, di entrare nel segreto mondo della finanza investigativa.
Ho avuto la fortuna di conoscere GIULIO GRASSINI nel 1971 quando comandava la
Legione Carabinieri di Trento, poi di avere la Sua amicizia.
Da Lui ho imparato tanto e a Lui devo molto, un grande amico con il quale,
al di là della differenza di età, avevo molto in comune.
Ora, a 25 anni dalla Sua scomparsa, Lo rimpiango con immenso affetto e forte commozione,
convinto, come sono, che nessuno muore finché c'è qualcuno che Lo ricorda - Mario Paone "
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La Libera Università Internazionale per la Ricerca Scientifica e l' Accademia Europea delle Scienze
ricordano, con profonda ammirazione, affettuoso rimpianto e tristezza infinità, la scomparsa del
Prof. GABRIELE PESCATORE
« Uomo di elevata professionalità, di singolare saggezza,
di costante rettitudine e di straordinario impegno civile.
Appresa la notizia, desidero rendere omaggio a Lui che è stato nel 1964 relatore
della mia tesi di laurea nell'Università “La Sapienza” di Roma.
Pescatore, giurista completo e sapiente, capace di spaziare in maniera
acuta ed equilibrata tra dottrina, giurisprudenza e prassi, verificando la dinamica
dei valori costituzionali nell'ambito dell'evoluzione della società,
Presidente del Consiglio di Stato, Vice Presidente della Corte Costituzionale
e autore di importanti testi di diritto, era un Uomo dal forte credo cattolico.
Nato a Serino, un paesino della provincia di Avellino, il 21 ottobre 1916, conosceva le misere
condizioni di vita delle popolazioni del Sud e il forte divario esistente con il Nord industrializzato.
La Sua diplomazia dello sviluppo economico era nel trovare soluzioni da fare accettare.
Convinto sostenitore dei valori democratici, la prosperità economica era per
Lui la condizione essenziale per la libertà politica.
A noi Suoi allievi ha insegnato il senso dello Stato con due principi: correttezza ed efficienza.
La Sua presidenza alla Cassa del Mezzogiorno, durata un ventennio, ha segnato
la stagione migliore dell'intervento pubblico per accrescere opportunità e diritti di larghi settori
sociali, per realizzare infrastrutture e programmi necessari alle Regioni meridionali.
Per il Suo stile elegante, la Sua guida illuminata e il Suo eccezionale carisma,
era popolare tra i dipendenti della Cassa, conosceva praticamente tutti, chiamava tutti
per nome e aveva sempre un'attenzione per tutti.
Per Lui le feste di Pasqua e di Natale erano regolari occasioni per
interagire con il personale e le loro famiglie.
Negli anni ‘60 a guidare la Cassa, che aveva poco meno di 300 dipendenti, era Gabriele Pescatore.
Quando fu rimosso, i dipendenti diventarono 10 mila, le opere non si fecero più,
l'Italia continuò ad essere divisa in due e la stessa Cassa diventò sinonimo di ruberia.
Dopo che ebbi conseguita la laurea, la porta della Sua abitazione in via Stoppani, a Roma,
era per me sempre aperta; rimasi affascinato dallo stile, dall'affabilità, della Signora CLEMENTINA,
dal garbo di questa coppia singolare, che mi mostrò benevolenza e simpatia.
Per me giurista è colui che per vocazione intuisce i principî che devono presiedere
ai rapporti tra gli uomini ed a questi principî ispira il suo pratico operare.
Pescatore era, in questo senso, un giurista nato.
La Sua vita, dedicata al mondo del diritto, lo portò a ricoprire incarichi di grande prestigio,
impegni che onorò sempre con lucida intelligenza e spirito di servizio.
Usava dire: “Un fedele servitore dello Stato non è mai servo se mette,
al di sopra degli interessi di parte, quelli dello Stato”.
Per ricambiare l'affetto e l'ammirazione nel ricordo dell'antica e inalterata amicizia,
ho a Lui dedicato nel 1987 il libro su “Il Commercio Estero” XVI volume
della mia Collana di Studi Bancari.
Pescatore è stato l'uomo che ha unito l'Italia più di Cavour, cucendo lo Stivale
con strade, argini, canali e acquedotti.
La storia economica del nostro Paese è legata al Suo nome, al Suo valore, alle Sue capacità.
Ci lascia uno dei giuristi più insigni che la nostra Nazione abbia avuto,
una delle menti più lucide, una delle personalità più autorevoli e indipendenti.
Ispirato anche dal Suo esempio, ne coltivo gli insegnamenti, il ricordo e l'affetto mai sopito.
Professore e magistrato straordinario, Pescatore incarnava il rigore morale, la difesa
della legalità e il senso delle istituzioni, sempre accompagnate da grande umanità.
Ho avuto il privilegio di averLo come Maestro, poi di avere la Sua amicizia
ed oggi ne sono profondamente commosso.
La Sua dipartita segna un vuoto profondo a livello personale.
Credo che scrivere è come pregare, stare in silenzio e ricordare le emozioni della vita.
Nel dire queste cose, confesso di essere un po' emozionato, perché, purtroppo, sono sempre stato
molto sensibile alla passione dei sentimenti e non riesco facilmente a dissimulare la commozione.
È difficile trovare qualcuno che sia indifferente alla commozione quando si perde una persona cara.
Mi mancheranno le Sue parole, i pensieri e i Suoi preziosi consigli.
Ricordare Gabriele Pescatore che non c'è più, per me,
vuol dire onorare la Sua vita – Mario Paone »
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* Il Presidente dell' Accademia Europea delle Scienze ( www.aes-roma.it )
commosso ricorda, anche nella preghiera, l'amico straordinario
Prof. Avv. GIUSEPPE GUARINO
( Napoli 15 novembre 1922 – Roma 17 aprile 2020 )
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Il Rettore della Libera Università Internazionale per la Ricerca Scientifica (www.luirs.it),
comunica, con grande tristezza, la prematura scomparsa di Sua Altezza Eminentissima
Fra' GIACOMO DALLA TORRE del Tempio di SANGUINETTO
PRINCIPE E GRAN MAESTRO DEL SOVRANO MILITARE ORDINE DI MALTA
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Si è spento a 97 anni, nella sua casa di Milano, in nostro Accademico Onorario
Dott. CESARE ROMITI
Manager di ferro della FIAT dal 1974 al 1998
“ Uomo di assoluta fiducia di Gianni Agnelli
e del banchiere patron di Mediobanca Enrico Cuccia.
Fu allievo, nella facoltà di Economia e Commercio dell’Università
La Sapienza di Roma del famoso giurista Vittorio Angeloni
e del grande economista della finanza e del credito Nicola Garrone;
« ai loro preziosi insegnamenti, così diceva, è stata sempre ispirata
la condotta del mio operare nella vita e nel lavoro ».
Negli aspri conflitti sindacali, come nella lotta al terrorismo,
Romiti fu un tenace difensore dello Stato democratico
e portò l’azienda torinese a primeggiare a livello mondiale,
perché seppe racchiudere i tre poteri che contano:
quello dell’industria, della politica e delle banche.
In una Nazione in cui il potere spesso si trasmette e non si conquista,
dove le carriere quasi sempre si ereditano e non si costruiscono,
Romiti partì da condizioni molto umili, studiando la sera e lavorando di giorno.
Instancabile tessitore di relazioni culturali, di missioni aziendali, di sviluppo
di progetti di ricerca, seppe affrontare momenti difficili riportando, i conti
in ordine, delle grandi società da Lui amministrate, grazie alla forza delle
Sue capacità di comando, di rapporti di alto livello e di gusto del rischio.
Romiti, in una recente intervista, affermava: sono molto angosciato
per il mio Paese, in particolare per il debito pubblico e la disoccupazione.
Manca il lavoro, quindi manca tutto: prospettive, dignità, fiducia.
Fortunati i centomila che sono potuti andare all’estero.
Il Suo segreto: in economia, per restare ai vertici, l’ingrediente principale,
oltre alla capacità, è la convinta propensione al business.
Con Lui scompare uno tra i principali imprenditori dei nostri tempi,
che rifiutava di essere arrendevole perché, sosteneva, che l’essere accomodante
predispone, gente di qualità mediocre, ad occupare posti importanti,
cosa che ha portato l’Italia nelle condizioni disperate in cui si trova ora.
A nome della Libera Università Internazionale per la Ricerca Scientifica,
dell’Accademia Europea delle Scienze e mio personale, esprimo
ai figli Maurizio e Piergiorgio sentimenti di profondo cordoglio – Mario Paone ”
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* La LUIRS e l' AES European Science Academy partecipano la scomparsa, all'età di 92 anni, del
Prof. TANCREDI BIANCHI
« Maestro di chiara fama nel mondo accademico, bancario e finanziario del nostro Paese.
È stato Presidente dell'Associazione Bancaria Italiana dal 1991 al 1998. In più occasioni mi furono
preziosi i Suoi consigli e oggi, è duro vivere con l'idea di aver perso un caro amico – Mario Paone ».
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* La LUIRS e l' AES European Science Academy comuinica, unitamente al Comune
di San Vitaliano (Napoli), con profondo dolore e commozione, la scomparsa, all'età di 121 anni,
del nostro Accademico Decano Cavaliere per Alti meriti all' Operosità del Lavoro
C.te ANTONIO CARMINE SERPICO
Capitano di Marina Mercantile
« Comandante straordinario, illuminato, carismatico e coraggioso dalla lunghissima e ricca esperienza.
Uomo saggio, di profonda sensibilità e di grandi doti umane, esempio di forza e di coraggio.
Aperto come il mare e sorridente come il sole della Sua amata isola verde di Ischia.
Vitalità e passione sono stati i tratti distintivi della Sua personalità e autorevole carriera.
Era solito affermare: Solo chi è stato giovane moltissimi anni fa può dire che la vita, non è facile per nessuno.
Ci sono momenti difficili in cui si ha paura di non riuscire a riprendersi, ma non bisogna mai scoraggiarsi,
perché dopo il buio viene sempre la luce e in quel momento il destino cambia – Mario Paone » .
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* L'Accademia Europea delle Scienze,
con grande tristezza, annuncia la scomparsa, all'età di 81 anni, del nostro Socio OnorarioENNIO DORIS
Cavaliere del Lavoro
Fondatore e Presidente Onorario di Banca Mediolanum« Imprenditore geniale, banchiere generoso, leale altruista, capace di far seguire i fatti alle parole, per
creare un rapporto diretto tra risparmio privato ed economia reale, nella ricerca di quel bene sociale che
si può riassumere nel principio universale, umano e cristiano: ama il prossimo tuo come te stesso.
Innovatore di una finanza a misura di cittadino e di un modello di banca diversa, legata al valore
delle persone, al mondo digitale e senza sportelli, quella “ costruita intorno a te ” .
Testimone ed esempio di quella solidarietà e fraternità a cui tutti dovremmo tendere.
Alla moglie LINA e ai figli SARA e MASSIMO, la mia più affettuosa vicinanza – Mario Paone ».
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* La LUIRS e l'AES European Sience Academy partecipano la scomparsa, all'età di 79 anni, del
Prof. JEAN-PAUL FITOUSSI
ACCADEMICO EMERITO ALLA SCIENCES PO DI PARIGI
« Prestigioso economista francese, keynesiano convinto, europeista contrario alle politiche di austerity,
grande amico dell'Italia, fervente difensore della libertà e dell'integrità territoriale dell'Ucraina.
Membro della Commissione dell'ONU sulla riforma del Sistema Monetario e Finanziario Internazionale.
Insieme ai Nobel JOSEPH STIGLITZ e AMARTYA SEN, aveva diretto l'Osservatorio per il Progresso Sociale.
Affermava:“ Il PIL non è un segno positivo quando l'80% della ricchezza va all'1% della popolazione ”
“ Nei regimi totalitari la manipolazione di massa si racchiude nel triplice credo della forza:
il potere, la violenza, la menzogna elevata a sistema. ”
Ci mancheranno le sue brillanti analisi macroeconomiche, che riusciva a trasmettere suscitando momenti
di profonda emozione e questo è, per noi, un giorno molto triste – Mario Paone ».
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